Dash!Yonkuro e i rally
Salve a tutti, oggi ci concentreremo sui rally in Dash!Yonkuro e nelle corse Street Mini 4WD.
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Le gare in Dash!Yonkuro
Nei primi episodi di Automodelli viene raccontata la storia del padre di Alan. Genkuro (in Italia Damiano) è un pilota di automobili che insegue il proprio sogno di corridore. Per raggiungere la propria visione onirica lascia Alan alla nonna e parte verso il proprio destino. Questa storiella mi ricorda tanto quella della mamma di Mila Azuki: la signorina Tajima abbandona la figlia per la pallavolo. Damiano però si spinge oltre la nostra amorevole commentatrice: prima di partire indottrina Alan alle corse automobilistiche regalandogli una mini 4WD. Questo è il motivo per cui in Dash!Yonkuro Alan considera Damiano il suo più grande idolo e non un padre a cui togliere la patria potestà: lavaggio del cervello. Insomma, i doveri dei genitori negli anime degli anni '80 non sono pervenuti, come la dignità dopo 3 o 4 Negroni. Prendiamone atto e continuiamo come se nulla fosse...
Il più grande sogno di Damiano è gareggiare in una misteriosa corsa: "The Hell Caravan", meglio noto come "Rally infernale". Questa competizione viene descritta come più pericolosa della Parigi-Dakar, con tappe nascoste e senza alcun vincitore annoverato ancora tra i partecipanti. In altre parole un altro dei numerosi modi concepiti dagli esseri umani per suicidarsi. Anche il nonno di Alan aveva partecipato alla corsa senza mai fare ritorno a casa e Damiano spera di riuscire ad ottenere la vittoria tanto bramata da suo padre. La madre di Damiano, l'eccentrica nonna di Alan, si mette l'animo in pace e considera il figlio morto in gara, accollandosi la cura del nipote che cresce con le stesse aspirazioni del padre. Alan a undici anni prende quindi una decisione: fare arrestare la nonna poiché incapace di crescere dei bambini? Ovviamente no: anche il nostro testardo protagonista sogna di partecipare un giorno al Rally infernale.
Il mito del Rally infernale è il filo conduttore di tutte le vicende narrate in Dash!Yonkuro: le prove più avvincenti affrontate dai protagonisti e dai loro avversari sono infatti strutturate come dei rally: bisogna percorrere un tracciato dal punto A al punto B nel più breve tempo possibile superando tutta una serie di ostacoli e difficoltà.
I rally si svolgono su strade pubbliche sia asfaltate che sterrate e il regolamento prevede che ogni ostacolo naturale debba essere affrontato dai corridori. Estremo maltempo, strade dissestate, innevate, nebbia ovunque ecc... sono messe in conto e la competizione va avanti.
Le gare in Dash!Yonkuro si ispirano proprio ai rally: vengono presentati ai partecipanti alle corse di mini 4WD non solo plastici in scala 1/32 di giungle insidiose e deserti di sabbia ma anche piramidi azteche inesplorate in cui i concorrenti danno prova di essere dei veri corridori ma soprattutto di avere ben più di una rotella fuori posto. Inutile evidenziare che Alan sia il più disturbato di tutti (e per forza! Con una nonna di quel genere!).
Le gare rally nello Street Mini 4WD
Nonostante le vicende narrate in Automodelli fossero al limite del credibile (superandolo ben più di una volta), l'avvicendamento delle situazioni e il forte carattere dei personaggi ha influenzato tantissimo noi appassionati di mini 4WD, al punto che anche le gare Street Mini 4WD sono ispirate ai rally.
Le gare Street Mini 4WD prevedono competizioni in spazi non costruiti necessariamente per mini 4WD e si affrontano spesso ostacoli naturali che si presentano durante la corsa. Le auto prima di tutto sono assettate per affrontare situazioni che in pista non si potrebbero mai presentare. E' per questo motivo che molte scelte costruttive delle nostre auto si discostano notevolmente dalle lavorazioni fatte per gareggiare in una pista convenzionale di mini 4WD.
In più di vent'anni di corse Street Mini 4WD abbiamo pilotato le nostre auto in parchi, piazze e persino dietro il Duomo di Messina o al parco di Monza. Abbiamo affrontato una varietà notevole di fondi diversi e testato più setup di quanto gli stessi item Tamiya ci potessero permettere di settare.
Negli anni abbiamo affinato uno dei concetti che dovrebbero essere sempre alla base delle nostre competizioni: la sicurezza. Cerchiamo di correre sempre in spazi in cui non potrebbero presentarsi pericoli per i corridori e durante le competizioni i giudici di gara tengono sempre d'occhio l'ambiente circostante. Non è stato sempre così: ricordo che da ragazzini l'8 Dicembre organizzammo una gara lunghissima in cui partimmo da un punto della città di Messina per raggiungerne un altro. Chiamammo la gara "Triangolare" in quanto partecipavano tre squadre. Roba che oggi non potremmo mai sostenere fisicamente e cerebralmente, ma d'altronde questa come molte altre gare degli anni '90 erano figlie di quel tempo: da ragazzini si è più ingenui e molto più incoscienti (se poi pensiamo anche di essere cresciuti con la pazzia di Alan e dei suoi compagni come idoli ai quali ispirarci il cerchio si chiude).
Nonostante l'occhio quasi maniacale sulla sicurezza degli spazi, le gare Street Mini 4WD riescono a mantenere alto il livello di competizione e divertimento. Gli stessi percepiti sin dalla prima volta che abbiamo impugnato un bastone di guida e ci siamo messi a pilotare una mini 4WD come in Automodelli. La sensazione di avere il controllo sull'andamento della propria macchina è unica e non ripetibile in altre competizioni con le mini 4WD. Il divertimento è assicurato.
Non vi rimane che provare!
E il rally infernale?
Sebbene l'anime di Dash!Yonkuro si fermi con vittoria dei Nobili guerrieri ai campionati regionali, il manga prosegue senza sosta e mostra a noi appassionati ulteriori competizioni al limite del possibile: meccanismi in scala da sbloccare con le mini 4WD ispirati alla mitologia azteca, ulteriori rally in giungle pericolosissime, ecc... fino a culminare con la vittoria dei Nobili guerrieri come squadra campione nazionale.
La storia di Dash!Yonkuro non finisce però con la conclusione dei campionati nazionali. Quella che doveva essere la base sulla quale incentrare tutta la storia principale, le corse di mini 4WD, è solo la trama più superficiale dell'opera (la Tamiya doveva essere entusiasta all'epoca...): sin da subito scopriamo che Damiano è vivo e vegeto, continua a correre nel Rally infernale e manda pure cartoline! Il mentore dei Nobili Guerrieri e fratello di Stella, Sumeragi Kaidanji, meglio conosciuto come Francesco, svela il mistero a tutti gli appassionati: anche lui aveva partecipato al Rally Infernale come navigatore di Damiano fino a non molto tempo addietro ed è certo che Damiano sia ancora vivo. La certezza viene ulteriormente confermata con una cartolina dello stesso Damiano ricevuta dalla nonna di Alan qualche tempo dopo (no comment).
Dopo pochi anni dal primo campionato nazionale di mini 4WD vinto dai Nobili Guerrieri, i migliori corridori di mini 4WD del paese vengono sfidati da un gruppo misterioso: i Black Mistral. Lo scopo dei Black Mistral è quello di conquistare un misterioso tesoro raccolto in passato dai nazisti sfruttando le abilità dei migliori corridori di mini 4WD. Scopriamo inoltre che il traguardo del Rally Infernale rappresenta anche la strada per raggiungere questo misterioso tesoro. E chi se non il figlio di uno dei partecipanti al Rally Infernale potrebbe raggiungere la meta ambita? Alan accetta la sfida (ma dai? Non l'avrei mai detto!) e si scontra più di una volta con la sua Great Emperor contro i Black Mistral. Ad Alan si uniscono il mitico Jin con la sua nuova Proto Emperor ZX, il misterioso Kinjiro Sabu con la Aero Solitude e lo stesso Damiano con una nuova auto, la Horizon Boundless.
L'ultima parte del Rally Infernale prevede una corsa all'interno di un tempio di una civiltà antica all'interno del quale Alan riceve da Francesco un'ultima Emperor: la Liberty Emperor (non quella prodotta da Tamiya), con la quale dovrà arrivare alla fine della corsa senza l'aiuto di nessuno, nemmeno di Indiana Jones.
Volete sapere come si conclude quest'ultima sfida?
Come direbbe River Song: S P O I L E R ;-*
Lo scoprirete in futuro su queste pagine :)
Saluti da Gianfranco @shinkurostreet
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